Cappella votiva di Piè di Cammoro (PG)

La cappella votiva (o edicola) della Madonna di Loreto, ex hospitium per pellegrini e viandanti di S. Spirito, molto frequentata dal tardo medioevo, si trova lungo la via della Spina, nella località Piè di Cammoro, frazione del comune di Sellano (PG) nel tratto che collegava Spoletium a Plestia.  

Gli affreschi, il cui stato di conservazione è decisamente precario, sono stati attribuiti al pittore Paolo Bontulli di Percanestro di Camerino e sono stati eseguiti nel 1515. Sulla parete di fondo cui è addossato l’unico altare, è effigiata l’immagine della Madonna di Loreto, la Vergine con Bambino benedicente che regge l’eucumenicon, cioè un mappamondo entro tabernacolo sorretto da due angeli, fra i santi  Sebastiano, a sinistra e Antonio da Padova a destra come si legge nella didascalia sottostante: ATON(ius de Padua) con la data ANNO DOMINI 1515. Sulla volta a botte, al di sopra dell’altare, un Agnus Dei. A destra la Madonna di Loreto, con il Bambino che stringe fra le mani un uccello, simbolo dell’anima[1].  Il Lascaris nella sua visita pastorale del 1713 la pone come jus patronato della famiglia Quaglia i cui discendenti ne hanno mantenuto il possesso fino ai nostri giorni[2].

Due le testimonianze esposte ampiamente visibili sulla parete sinistra, entro l’affresco del Crocifisso con ai piedi San Rocco:

Ongierlande

X Ichteghem X

 

Bosiepomosine edárne
Roniegenue Rome,
sinu a dì 16
de ottobre 1585

La prima scritta in rosso dovrebbe essere stata lasciata da un pellegrino proveniente dalle Fiandre. La seconda di diversa mano è così traducibile: Dio aiutami e fammi la grazia di poter terminare il pellegrinaggio a Roma entro il 16 Ottobre 1585.

Analizzando la mise en page, la seconda scritta posta subito più in basso rispetto alla prima, termina in una zona molto meno visibile per la presenza dello sfondo più scuro, ma obbligata dalla mancanza di spazio scrittorio. Questo induce a pensare che dovrebbe essere stata scritta posteriormente alla prima, e questo collocherebbe la testimonianza belga in periodo contemporaneo o precedente all’anno 1585 (termine ante quem). 

 

Per approfondimenti storico-artistici sulla cappella della Beata Vergine di Piè di Cammoro clicca qui.

NOTE E BIBLIOGRAFIA


[1] L. Rambotti, Spina e il suo territorio storia ambiente e tradizioni popolari, Ediz. Artegraf, Pro Loco Spina di Campello 2013
[2] Cfr. M Francisci, A. Bianchi, Cammoro nella Storia. Un Castello a guardia della via della Spina, Comunanza Agraria di Cammoro 2001.

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